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Visualizzazione dei post da novembre, 2010

Antiberlusconismo o Responsabilità, la scelta dei finiani

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Sui sondaggi c’è da dire che i numeri sono molto aleatori, da sempre. Ci sono moltisime variabili in campo che saranno fissate solo quando saranno chiari gli schieramenti elettorali. La cosa importante è osservare la tendenza ed in tutti i sondaggi fino ad oggi, si nota in primis il fallimento del bipolarismo con l’indebolimento dei due grandi partiti ed il rafforzamento di parecchi dei minori mentre, per quanto riguarda fli, è fin’ora evidente che alterna una settimana di crescita con una di lieve flessione e stabilizzazione. E’ chiaro che un partito che ancora non è nato, dove ancora vi sono oscillazioni tra “falchi” e “colombe”, dove ci sono alcuni parlamentari che entrano ed escono continuamente, non può avere ancora una sua identità precisa e quindi sulla forza di fli si potrà capire di più solo con le elezioni quando sarà chiaro chi c’è e chi non c’è. Sopratutto, quando si sarà affermata la militanza intorno ad un progetto o ad una idea, infatti oggi i sostenitori di fli sembrano

Ciampino, Zito su ASP: dimissioni Piantadosi siano occasione per risanamento

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In seguito alle dimissioni per motivi di salute di Antonio Piantadosi dalla guida dell’ASP, nel fare i nostri migliori auguri all’amministratore uscente di pronta guarigione, riteniamo che si apra l’occasione di nominare un manager competente, magari senza tessera di partito, con il compito preciso di sfruttare questi mesi che mancano alle elezioni per avviare un risanamento serio dell’azienda. Anni di sfruttamento come votificio, infatti, hanno creato una voragine di debiti che ormai è vicina ai trenta milioni di euro e non ci interessa neanche approfondire le voci che girano circa ripetuti accessi della guardia di finanza negli uffici di largo Armati e su intere annualità di contributi INPDAP e INPS dei lavoratori non versati poiché è evidente che la prossima amministrazione dovrà necessariamente mettere mano ai bilanci e cercare una soluzione che sani l’azienda senza compromettere chi ci lavora ed i servizi che fornisce. Le bollette della TIA ancora non arrivano instillando nei citt

Fini, l'inferno in bocca

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La verità è che Fini, come scrisse oltre vent’anni fa Beppe Niccolai, s’è rimesso l’inferno in bocca e finalmente sta dando una svolta definitiva a quella che da sempre è stata definita la destra italiana. Quella stessa destra cui proprio Niccolai riuscì a far votare un documento programmatico identico nelle sue parti salienti ad uno precedentemente votato dal CC del PCI per dimostrare che queste differenze, sopratutto nel sociale, tra destra e sinistra erano solo nella mente di chi le voleva. Non mi interessa riprendere una vecchia polemica, mi interessa invece ciò che sta accadendo, il vedere tanti militanti da sempre schierarsi nuovamente dietro al leader della svolta, nonostante i distinguo e nonostante le vecchie diatribe. La cosa più importante è proprio il fatto che il messaggio che oggi lancia Fini sta sfondando a sinistra e non perchè fa suoi certi programmi ma perchè, oltre che alla pancia, parla al cuore della gente, con realismo anche crudo quando necessario ma lanciando un