Antiberlusconismo o Responsabilità, la scelta dei finiani
Sui sondaggi c’è da dire che i numeri sono molto aleatori, da sempre. Ci sono moltisime variabili in campo che saranno fissate solo quando saranno chiari gli schieramenti elettorali. La cosa importante è osservare la tendenza ed in tutti i sondaggi fino ad oggi, si nota in primis il fallimento del bipolarismo con l’indebolimento dei due grandi partiti ed il rafforzamento di parecchi dei minori mentre, per quanto riguarda fli, è fin’ora evidente che alterna una settimana di crescita con una di lieve flessione e stabilizzazione. E’ chiaro che un partito che ancora non è nato, dove ancora vi sono oscillazioni tra “falchi” e “colombe”, dove ci sono alcuni parlamentari che entrano ed escono continuamente, non può avere ancora una sua identità precisa e quindi sulla forza di fli si potrà capire di più solo con le elezioni quando sarà chiaro chi c’è e chi non c’è. Sopratutto, quando si sarà affermata la militanza intorno ad un progetto o ad una idea, infatti oggi i sostenitori di fli sembrano dividersi tra antiberlusconiani oltranzisti e sostenitori del nuovo progetto di Fini. Quando sarà passata questa fase ovvero quando si sarà capito cosa succederà il 14 dicembre fli si libererà del fardello dei sostenitori interessati che, quale che sia l’esito della fiducia, torneranno alla casa base e potrà contare su un progetto chiaro e condiviso tra chi resta. si scioglieranno i dubbi sulle alleanze tra destra, sinistra e centro e questo sbloccherà anche tanti indecisi. L’attuale strategia è figlia della situazione politica, infatti la spallata che Fini ha tentato di dare a Perugia è stata di fatto parata dal capo dello stato che ha imposto una tempistica lunghissima per evitare guai peggiori con la scusa dell’approvazione della legge di stabilità che, come stiamo vedendo, poteva tranquillamente essere approvata entro fine mese. Di fronte a questa nuova situazione è del tutto evidente che creare scompiglio nella maggioranza e nelle istituzioni votando la sfiducia ad un membro del governo o forzare al mano prima della scadenza prevista sarebbe controproducente nei rapporti con il quirinale e potrebbero compromettere eventuali contatti e trattative in corso con altri parlamentari incerti che, se non sono usciti allo scoperto fin’ora, non sono certo falchi e quindi vanno presi con le molle. Anche la disponibilità da parte del premier di nuovi posti nel governo idonei a comprare rinnovate fedeltà sono una difficoltà non da poco negli equilibri delle camere e solo parlamentari molto motivati ideologicamente o consci che l’era Berlusconi volge al termine saranno attratti verso la nuova destra finiana. Del resto, nell’ultimo mese abbiamo già assistito a ripensamenti e tentennamenti, bene quindi ha fatto Fini ad esortare il popolo di fli alla ragionevolezza ed alla prudenza, la fretta consiglia sempre male e molti dimenticano che l’opposizione negli ultimi sedici anni non è stata capace di fare neanche una minima parte di quanto fatto in pochi mesi da Fini ed i suoi fedelissimi, è quindi necessario mantenere la calma, i grandi progetti si realizzano un passo dopo l’altro, mattone per mattone, accertandosi ad ogni avanzamento di non mettere il piede in fallo e che la malta tra un mattone e l’altro sia ben messa, altrimenti il rischio è di fare tutto il lavoro a solo vantaggio di Di Pietro e Vendola, due che, al loro meglio, o sono rimasti fuori dal parlamento o vi sono entrati per il rotto della cuffia addirttura, forse, rinforzando, per paradosso, proprio l’odiato Berlusconi solo con la loro presenza.
Massimo Zito
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