Giustizia e politica, sempre più lontane dalla gente

Una giovane donna, una studentessa di Tarquinia una sera dell’estate 2007 nel corso di una festa viene stuprata da 8 giovani tra i 15 ed i 16 anni.
Denunciato il fatto, viene istruito un processo, i ragazzi vengono difesi ognuno da un avvocato, per pagare il quale addirittura il sindaco di Montalto di Castro, Salvatore Carai dei DS, anticipa 5000 euro a testa, per un totale di quarantamila, prelevando i fondi dalle casse comunali. All’epoca vene criticato per questo e l’allora segretario Fassino lo espulse dal partito, peccato che successivamente, con la nascita del PD di veltroni, il personaggio in questione rientrasse nei ranghi ed oggi è uno dei promotori della Mozione Bersani al prossimo congresso del PD.
Cosa abbia spinto questo “uomo politico” a questo discutibile passo, aiutare il branco di stupratori, non è dato sapere, forse tra quei ragazzi c’era il figlio di qualche maggiorente locale, forse le loro famiglie erano vicine al sindaco, si sa come vanno queste cose nei paesi di provincia, fatto sta che una figura istituzionale ha preso posizione a favore di chi aveva commesso un reato contro la persona, contro una persona, quella ragazza che da allora si è ritrovata messa all’indice, colpevole, chissà, di avere denunciato il figlio di qualcuno, di volere giustizia per sé stessa, di esigere una riparazione almeno morale dell’insulto subito…
A scuola non è potuta tornare, nessuno la fa lavorare, i servizi sociali, stranamente, sono rimasti lontani e nessun aiuto hanno portato a lei e alla famiglia, i ragazzi, rimasti a piede libero, la incontrano e la guardano beffardi, ben lontani da qualsiasi pentimento ed il tribunale dei minori cosa fa?
Blocca il processo dopo due anni e affida i ragazzi ai servizi sociali per “tentare il loro recupero”, ennesima beffa, ennesimo insulto…
Di fronte ad eventi così l’uomo, il cittadino, resta attonito, non sa più quali sono i riferimenti certi, un anno, il 2009, che ha visto succedersi con frequenza atti di violenza verso le donne e non sempre a carico di stranieri ma spesso proprio da cittadini italiani “insospettabili”, si avvia alla conclusione mentre la giustizia appare sempre più lontana dalla gente, la pena è sempre meno certa e la vittima, le vittime, vedono il mondo capovolgersi addosso alle loro vite tradite.
Da una parte si resta colpiti dall’incredibile serie di eventi, violenze, assassinii stando al volante in stato alterato, in cui quest’anno i giudici hanno dimostrato di interpretare le leggi sempre più in senso “buonista” con poca o nulla considerazione nei confronti delle vittime e dei loro cari, dall’altra è proprio la lontananza delle istituzioni verso le vittime che colpisce, chi subisce violenza nella propria persona o nei propri affetti resta solo, senza aiuto e solidarietà, il rischio vero è che di fronte a certi reati si torni ad evitare la denuncia per completa sfiducia nei confronti dello stato e da lì è breve il passo per arrivare al farsi giustizia da soli…
La giustizia ed anche la politica vengono percepite sempre più lontane dalla gente, troppo prese a farsi la guerra a vicenda.
Tutti insieme dobbiamo fare qualcosa per questa donna, queste donne, queste persone perché non si sentano abbandonate, perché non si sentano ancora sole dopo quello che sono state obbligate a subire.L'Ufficio degrado sociale e indigenza della federazione provinciale romana che coordino si attiverà in collaborazione con quello per il sociale per avviare una associazione che supporti in ogni modo possibile le vittime di questi abusi.

Commenti

Post popolari in questo blog

Osservator non porta pena - di Stefano Rossi

Ciampino, Generazione Italia, si faccia chiarezza sul campo nomadi “La Barbuta”.

Tsipras, fanfarone o gran furbo?