Castelli romani, inceneritore Albano: FLI dice no


MOTIVATO NO ALL’INCENERITORE DAI FINIANI DEI CASTELLI ROMANI:I CASTELLI SIANO CENTRO TURISTICO E CULTURALE DELLA PROVINCIA NON IL POLO DELLA “MONNEZZA”LA REGIONE CAMBI IL PIANO DEI RIFIUTI SUL MODELLO LOMBARDO

I Circoli di Futuro e Libertà di: Albano, Ciampino, Velletri, Frascati, unitamente ai gruppi di Futuro e Libertà di MontePorzio, Rocca di Papa, Montecompatri, Marino, Ariccia ed Ardea, esprimono la loro contrarietà all’installazione dell’inceneritore sul territorio di Albano.Siamo vicini ai cittadini che esprimono tutto il loro disagio per l’eventuale messa in opera di un simile impianto, non per un talebanismo ambientalista ma per motivate scelte di tipo tecnico e politico. Le nostre perplessità risiedono in primis per le modalità con cui si è deciso, o sarebbe meglio dire imposto, ad un territorio a vocazione turistica e agricola, un così rilevante stravolgimento delle sue naturali attitudini. La giunta Marrazzo, in barba a 6 consigli comunali espressisi unanimemente contro, alla gran parte dei residenti, ha pervicacemente cassato ogni richiesta di dialogo e di confronto. Il territorio di Albano, in particolare la frazione di Cecchina, dove l’inceneritore dovrebbe situarsi, infatti, vede un’atavica carenza idrica, e, come testimoniano ufficiali documenti delle ASL, l’inceneritore drenerebbe per il suo funzionamento una quantità tale di acqua che pregiudicherebbe l’approvvigionamento, già precario, per le famiglie cecchinesi. Chiediamo spiegazioni sulla tecnologia d’incenerimento dei rifiuti che, ci appare, come attestano numerosi esperti e studiosi imparziali, obsoleta ed inadeguata a garantire la salubrità dell’aria, già fortemente inficiata dal traffico di veicoli pesanti transitanti in zona. Chiediamo quali infrastrutture viarie sono previste per smaltire il via vai dei mezzi che conferirebbero rifiuti nell’impianto, visto il congestionamento, soprattutto mattutino, di via Ardeatina. Quanti rifiuti dovrebbe ospitare l’impianto? Quanti comuni si servirebbero di esso? I Castelli Romani non dovranno mai diventare la discarica di Roma e del basso Lazio a nostro avviso. Molte aziende agricole e vitivinicole, con tanti sacrifici, hanno ottenuto i marchi dop e doc per i loro prodotti, dopo l’avvento di questo eco mostro si vedranno togliere questo attestato, per cui, ne conseguirebbe un danno economico per tutti i Castelli. In molte città europee esistono impianti di termovalorizzazione che contribuiscono, ad impatto ambientale zero, allo sviluppo economico di quelle comunità, non è il caso dell’inceneritore dei Castelli. Il piano straordinario regionale per i rifiuti di “marrazziana” memoria contiene aspetti quantomeno opachi. Se messo a confronto con quello della regione Lombardia salta subito agli occhi una differenza rilevante. In Lombardia si stabilisce che, dal confine dell’appezzamento di terreno ove insiste un impianto, le abitazioni civili devono distare almeno 500 metri, in linea d’aria, e 1000 gli edifici sensibili come, ospedali e scuole. Il piano del Lazio afferma che bastano 200 metri, e non dal confine del terreno ma dal punto di sversamento dei rifiuti. Nel caso di specie, a Roncigliano esiste un’asilo a pochi metri dall’inceneritore. Auspichiamo che il piano regionale laziale sia modificato, su questo punto, recependo gli standard lombardi. Futuro e Libertà nasce come forza propositiva pertanto, neanche in questo caso ci limitiamo ad un motivato no, ma, proponiamo a tutti un’assunzione di responsabilità, istituzioni e cittadini. Il semplice, se pur giusto, manifestare contro, non è sufficiente a scongiurare i rischi. Serve manifestare anche affinchè tutti gli enti locali e le loro classi dirigenti si facciano davvero promotori dell’avvio di una vera raccolta differenziata e di una sperimentazione ad impatto affievolito, del’intero ciclo dei rifiuti. Si fa un gran parlare di raccolta differenziata ma alla fine le prediche raramente si traducono in pratiche. Le amministrazioni si impegnino ad innalzare le percentuali di differenziata che attualmente, tranne rare eccezioni, sono ridotte a numeri da prefisso telefonico. Il nostro stimolo va in direzione della concretezza, per iniziare a coinvolgere le famiglie, le scuole, verso abitudini comportamentali all’insegna della salvaguardia della salute e dell’ambiente che, si tradurrà in un’accrescimento della qualità della vita per tutti. In ultima analisi invitiamo tutte le amministrazioni competenti ad assumere le opportune iniziative per scongiurare il declino del nostro territorio, con leale trasparenza e senza infingimenti.


Andrea Titti: Responsabile Circolo Territoriale Generazione Italia – Verso Futuro e Libertà Albano Laziale

Daniele Priori e Valerio Lamorte: Futuro e Libertà – Marino

Massimo Zito: Responsabile Circolo Territoriale Generazione Italia – Verso Futuro e Libertà di Ciampino – Morena

Riccardo Iannuzzi: Responsabile Circolo Territoriale GI – Verso Futuro e Libertà “G.Almirante” di Velletri

Nicola Gallo: Responsabile Circolo Territoriale GI – Verso Futuro e Libertà Frascati

Walter Giustini: Responsabile Circolo Territoriale GI – Verso Futuro e Libertà – Ardea

Francesco Barbetta: Futuro e Libertà – Ariccia

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