Orgoglio e dignità


Il comunicato video con il quale il presidente della camera ha spiegato qual è la sua situazione attuale mi è parso formalmente ed eticamente ineccepibile.

La mia unica perplessità è relativa al fatto che, sulla questione della casa di Montecarlo, le stesse cose avrebbe potuto dirle nello stesso modo due mesi fa, E mi resta abbastanza sorprendente che l’on.le Fini si sia fatto tenere sotto scacco dal cognato per tanto tempo ma devo convenire che non sarebbe il primo né sarà certamente l’ultimo ad essere pugnalato alle spalle da un parente e probabilmente la sua colpa principale è quella di avere assecondato quel signore con troppa superficialità in nome del legame che lo unisce alla madre delle sue figlie.

E’ altresì vero, ed estremamente discutibile, che tutta la stampa nazionale e praticamente tutti, commentatori politici e non, abbiano trovato necessario mettere bocca in una faccenda che di politico ha ben poco e soprattutto è risibile in confronto alle cose che abbiamo visto negli ultimi quindici anni con una classe politica ormai spodestata dal suo ruolo e sostituita quasi ovunque da affaristi ed imprenditori di pochi scrupoli, fenomeno addirittura peggiorato con l’avvento della legge elettorale detta porcellum dal suo stesso ideatore che ha concesso ai capi di partito la facoltà (e l’enorme potere) di scegliere personalmente chi portare in parlamento in base a convenienze e clientele.

Abbiamo visto e sentito di tutto, dall’esplicita corruzione al vero e proprio furto all’abuso di cariche pubbliche passando per la collusione esplicita con la criminalità, organizzata e non;

Inutile ripetere i nomi che sono stati, e sono, sotto gli occhi di tutti ed è di questi giorni l’abuso dei mezzi di informazione, privati e pubblici, allo scopo di distruggere l’immagine di colui che ha avuto il coraggio di opporsi al re. La cosa più sorprendente è che la dipendenza dai media (manipolabili e manipolati) ha portato la gente o forse certa parte della gente, a non rendersi conto che per due mesi è stata condotta una campagna mediatica demolitiva contro un uomo colpevole di un qualcosa per il quale non si è ancora riusciti a configurare un qualsivoglia reato, un uomo che, giustamente, si vanta di non essere mai stato nemmeno sfiorato dall’ombra di alcun reato, né privato né nell’esercizio delle sue funzioni pubbliche ed istituzionali e tutto questo in nome di cosa?

I suoi accusatori si sono riempiti la bocca della parola “etica” sostenendo che chi vende case a prezzo agevolato ai cognati non può utilizzare questa parola. Ma ci rendiamo conto di chi è che porta queste accuse?

Il primo è un uomo che non ha avuto scrupoli a riscrivere 39 leggi per aggiustare questioni che lo riguardavano direttamente, accorciando la prescrizione per certi reati e abolendone altri al solo scopo di evitare processi e sentenze.

Quello stesso uomo che, sotto processo per corruzione (e la cassazione ha riconosciuto che il corrotto era tale in altro processo) ha osato inventarsi una legge per porsi al di sopra della costituzione e sfuggire al giusto processo. Intorno a quest’uomo troviamo tutta una genìa di personaggi che di volta in volta nella loro vita si sono macchiati di calunnia, riciclaggio, collusione e concorso esterno con le varie mafie che ci sono in Italia, appalti truccati, abuso d’ufficio, tangenti, uso non proprio di fondi pubblici, corruzione, nepotismo…

Centinaia se non migliaia di miliardi di soldi pubblici, ovvero dei cittadini, finiti nelle casse private di persone che dovrebbero iniziare a vergognarsi la mattina davanti allo specchio appena alzati e proseguire per tutta la giornata finanche nel sonno. Gente che si è macchiata davvero di reati, persone che collezionano avvisi di garanzia, arresti, condanne o, nel migliore dei casi, autorizzazioni a procedere negate dalle camere per salvarsi dai processi.

Ecco, la cosa davvero scandalosa è che i commentatori di cui sopra, i giornalisti e non solo loro, tacciano o nel migliore dei casi minimizzino, davanti a tutto e siano tutti pronti a lanciare giudizi di fronte a quanto si ascrive a Gianfranco Fini, un uomo che ha avuto il coraggio di rivedere criticamente le sue posizioni giovanili e trarne nuova linfa per una visione moderna della società e delle ideologie che tanto male hanno portato al mondo nello scorso secolo, indicando la strada per una nuova sintesi del pensiero volta a proporre un modo nuovo di dare risposte ai mali che affliggono la nostra società attuale.

Un uomo che in un paese in cui nessuno si prende le proprie responsabilità ha il coraggio di dire che, se emergerà che il cognato lo ha fatto davvero fesso, si dimetterà dall’incarico che il parlamento gli ha assegnato, un uomo che avrebbe potuto comodamente continuare a sedere all’ombra del re aspettando di poter prima o poi prenderne l’eredità e sostituirlo e che invece, pur avvisato (Feltri lo disse in tempi non sospetti che se non si fosse allineato e non fosse rientrato nei ranghi sarebbero usciti dossier anche su di lui) ha avuto il coraggio di sfidarlo, il re, mettendo a repentaglio tutto, come stiamo vedendo, onori, onorabilità ed il suo stesso nome.

Solo per questo, quale che sia l’opinione personale di ognuno di noi, va rispettato.

Massimo Zito

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