Perchè ho ammainato la mia bandiera de "La Destra"
Nei giorni scorsi ho comunicato a partito, amici e simpatizzanti le mie dimissioni da La Destra.
Le motivazioni sono racchiuse nell’incoerenza, per chi ha sempre affermato di combattere l’accumulo di cariche e poltrone, del permettere che un uomo solo ricopra contemporaneamente ruoli in consiglio regionale, in consiglio provinciale e gestisca una federazione enorme come quella unificata di Roma e provincia.
L’accumulo di impegni ed incarichi (quest’uomo è anche in diverse commissioni del consiglio regionale ed il 20, probabilmente, sarà anche presidente di una di queste) oltre che incoerente con quanto da noi da sempre affermato danneggia, a mio avviso, il movimento, perché non si concede spazio nelle gerarchie interne del partito a tanti che della militanza hanno fatto uno stile di vita e che meriterebbero maggiori riconoscimenti che non il restare perennemente all’ombra di quest’uomo, scavalcati nei vari ruoli della scala gerarchica dai membri della sua numerosa tribù.
Sottolineo che io non ero candidato né ero intenzionato a candidarmi al ruolo di segretario della federazione e che ponendomi in urto con lui e con il segretario nazionale mi sono precluso la possibilità di partecipare alla distribuzione in corso di incarichi e ruoli nei vari enti e società dipendenti dalla regione, né ho allacciato contatti con altri partiti per assicurarmi posizionamenti più importanti.
Anche la recente campagna acquisti effettuata dal partito pecca di incoerenza, infatti l’adesione del consigliere comunale di Roma Rossin a La Destra non è stata né preceduta né seguita da una parola di autocritica circa l’essere stato il primo firmatario della mozione comunale per la privatizzazione dell’acqua, cosa ammissibile finchè era il capogruppo del pdl ma davvero strana nel momento in cui entra ne La Destra che da sempre ha fatto dell’acqua pubblica uno dei suoi cavalli di battaglia.
Anche in regione, a fronte della meritoria battaglia a favore dei malati di sclerosi multipla si sono viste mozioni che lasciano perlomeno perplessi come quella sull’anticipazione dell’apertura della caccia.
Avrei potuto battermi dall’interno del partito su queste ed altre tematiche ma spazio per il dissenso interno ce ne sarà poco, come ha esplicitamente chiarito il segretario nazionale nel suo intervento al recente congresso e, aggiungo, perdere tempo in sterili polemiche sarebbe inutile per me e per il partito.
La Destra resta una grande idea, una felice intuizione per riempire uno spazio polverizzato in un’infinità di gruppuscoli ma oggi per crescere, per trovare nuovi consensi tra la gente si deve essere coerenti con i messaggi che si lanciano, ed un partito la cui rappresentanza resta affidata a pochi nomi, sempre gli stessi, non può che fossilizzarsi sugli stessi ed affidarsi sulle clientele per mantenere quel po’ di potere conquistato localmente.
Io scelgo la coerenza, nella prossima campagna elettorale per le comunali voglio battermi per l’acqua pubblica, per la difesa dell’ambiente, per eliminare dal mio comune la logica delle corruttele e del clientelarismo ed oggi non mi sento di dire ai cittadini simpatizzanti “noi siamo diversi” perché non ci credo più.
Le motivazioni sono racchiuse nell’incoerenza, per chi ha sempre affermato di combattere l’accumulo di cariche e poltrone, del permettere che un uomo solo ricopra contemporaneamente ruoli in consiglio regionale, in consiglio provinciale e gestisca una federazione enorme come quella unificata di Roma e provincia.
L’accumulo di impegni ed incarichi (quest’uomo è anche in diverse commissioni del consiglio regionale ed il 20, probabilmente, sarà anche presidente di una di queste) oltre che incoerente con quanto da noi da sempre affermato danneggia, a mio avviso, il movimento, perché non si concede spazio nelle gerarchie interne del partito a tanti che della militanza hanno fatto uno stile di vita e che meriterebbero maggiori riconoscimenti che non il restare perennemente all’ombra di quest’uomo, scavalcati nei vari ruoli della scala gerarchica dai membri della sua numerosa tribù.
Sottolineo che io non ero candidato né ero intenzionato a candidarmi al ruolo di segretario della federazione e che ponendomi in urto con lui e con il segretario nazionale mi sono precluso la possibilità di partecipare alla distribuzione in corso di incarichi e ruoli nei vari enti e società dipendenti dalla regione, né ho allacciato contatti con altri partiti per assicurarmi posizionamenti più importanti.
Anche la recente campagna acquisti effettuata dal partito pecca di incoerenza, infatti l’adesione del consigliere comunale di Roma Rossin a La Destra non è stata né preceduta né seguita da una parola di autocritica circa l’essere stato il primo firmatario della mozione comunale per la privatizzazione dell’acqua, cosa ammissibile finchè era il capogruppo del pdl ma davvero strana nel momento in cui entra ne La Destra che da sempre ha fatto dell’acqua pubblica uno dei suoi cavalli di battaglia.
Anche in regione, a fronte della meritoria battaglia a favore dei malati di sclerosi multipla si sono viste mozioni che lasciano perlomeno perplessi come quella sull’anticipazione dell’apertura della caccia.
Avrei potuto battermi dall’interno del partito su queste ed altre tematiche ma spazio per il dissenso interno ce ne sarà poco, come ha esplicitamente chiarito il segretario nazionale nel suo intervento al recente congresso e, aggiungo, perdere tempo in sterili polemiche sarebbe inutile per me e per il partito.
La Destra resta una grande idea, una felice intuizione per riempire uno spazio polverizzato in un’infinità di gruppuscoli ma oggi per crescere, per trovare nuovi consensi tra la gente si deve essere coerenti con i messaggi che si lanciano, ed un partito la cui rappresentanza resta affidata a pochi nomi, sempre gli stessi, non può che fossilizzarsi sugli stessi ed affidarsi sulle clientele per mantenere quel po’ di potere conquistato localmente.
Io scelgo la coerenza, nella prossima campagna elettorale per le comunali voglio battermi per l’acqua pubblica, per la difesa dell’ambiente, per eliminare dal mio comune la logica delle corruttele e del clientelarismo ed oggi non mi sento di dire ai cittadini simpatizzanti “noi siamo diversi” perché non ci credo più.
ammiro la tua coerenza :)
RispondiEliminaTi ringrazio.
RispondiEliminaPurtroppo le mie previsioni si vanno avverando e Storace ormai non dissimula più la sua vera faccia di cacciatore di poltrone.
La caduta(?) di Fini gli riapre spazi fin'ora preclusi nel pdl e nel governo e si propone di corsa come stampella del governo.
Con quali numeri poi lo sa solo lui.
Sono inoltre convinto che lo smaccato appoggio al pdl non produrrà per Storace risultati elettorali importanti, infatti è ormai da novembre che La Destra non dice una parola di distinguo rispetto a Berlusconi e mi domando qualcuno cui piace Berlusconi dovrebbe votare un piccolo partito come La Destra invece di uno grande come il pdl.
Alleandosi con Berlusconi, Storace non recupererà certo voti a Destra.
Resto sempre più convinto della mia decisione di uscire da un aprtito nel quale non mi riconoscevo più, spero a breve di poter dare aggiornamenti circa il mio futuro politico, se ci sarà.
Spero di aver presto notizie del tuo futuro politico...altrimenti temo che la notizia nazionale sarà una assenza di futuro politico totale...in una Italia berlusconiana...o Fini oltre a smarcarsi rialza la testa e corre x noi ....o temo che nemmeno un buon Vendola sia in grado di spodestare il monarca dal trono.....
RispondiEliminaCome puoi leggere sopra, ho aderito a Generazione Italia aprendo un circolo a Ciampino.
RispondiElimina:)