In ogni caso si andrà al voto

Posto che le regole, quando ci sono, si devono rispettare soprattutto per rispetto a tutti quei cittadini/elettori cui nessuno fa sconti quando si tratta di presentare documentazione per un concorso e in tanti altri casi possibili, è auspicabile che ora, a 15 giorni dal voto, si torni a parlare di politica.
Esiste ancora una possibilità che il PDL venga riammesso alle elezioni a Roma e provincia attraverso il consiglio di stato ma, che sia presente o meno col suo simbolo ormai il danno è stato fatto, soprattutto un danno di immagine e credibilità.
Per questo motivo, una regione che dopo lo scandalo Marrazzo sembrava ormai acquisita al centro destra è ora di nuovo in bilico.
Io credo che nessun elettore dotato di coscienza possa desiderare una Emma Bonino presidente della regione, una Emma Bonino che è sempre la stessa che negli anni ‘70 praticava aborti clandestini con pompe di bicicletta e ferri da calza, la stessa che distribuiva droga in piazza invocandone la liberalizzazione, la stessa che fece parte di un comitato referendario per l’abolizione della sanità pubblica, quella stessa sanità che è causa dell’enorme buco dei conti nel Lazio.
Storace ereditò la voragine da Badaloni e nonostante ciò riuscì ad aprire nuove strutture in tutto il territorio, a concedere, unico presidente di regione, la terapia Di Bella in convenzione, a rafforzare l’assistenza domiciliare ad anziani e disabili…
Certo, il debito non fu colmato ma consegnato al suo erede, quel Marrazzo, giornalista televisivo come Badaloni, che quando non era occupato a presenziare inaugurazioni, convegni e cene di rappresentanza, passava il suo tempo a farsi coccolare tra le braccia di trans vari spendendo cifre incredibili in cocaina e nel frattempo, la famosa voragine praticamente raddoppiò e questo nonostante un piano di rientro che ha portato nei cinque anni del suo mandato a chiudere interi nosocomi, a ridurre posti letto e chiudere punti di primo soccorso.
I signori della giunta Marrazzo si riempiono la bocca con la parola ambiente e fanno finta di niente quando gli si chiede conto della centrale turbogas, pericolosissima oltre che inquinante, di Acilia, dell’autorizzazione ad andare avanti con il progetto dell’inceneritore di Albano, tacciono sull’acqua inquinata dei paesi dei castelli che alla cittadinanza viene raccomandato di non far bere ai minori di quattrodici anni e per la quale l’unico provvedimento preso eè stato quello di innalzare il limite di tolleranza della sostanze pericolose e replicano accusando la Polverini di essere una nuclearista.
E invece abbiamo sentito Storace, alleato della Polverini, unico leader che fin’ora si è occupato di politica e programmi, in campagna elettorale parlare di sviluppo delle energie alternative, di rimettere in piedi e risanare i conti della sanità potenziando il pubblico e rivedendo al ribasso e sulla base della qualità dei servizi le convenzioni con il privato, rivedendo le modalità e la trasparenza dei concorsi per i fornitori;
Abbiamo sentito Storace parlare di lavoro, di rilancio dell’agricoltura anche per salvaguardare il territorio, di aiuto alle piccole e microimprese, vere creatrici di posti di lavoro, facilitandone l’accesso al credito e snellendo la burocrazia, rilanciare il turismo nella regione più ricca del mondo di tesori di arte e cultura ed anche, perché no, di splendidi scorci naturalistici di montagna e di mare;
Abbiamo sentito Storace parlare di famiglia e di propositi per aiutarle, partendo da un serio sostegno per la nascita dei figli, passando per una seria politica della casa dove i cittadini italiani devono avere la precedenza sugli ospiti più o meno regolari e arrivando all’accesso alle strutture sanitarie ed ai nidi, oggi così complesso…
Renata Polverini ha una grande esperienza da sindacalista, lavoro e benessere delle famiglie sono il suo pane quotidiano da una vita e lavoro e famiglia saranno il centro della sua presidenza, le false problematiche della liberalizzazione delle droghe e delle coppie gay non saranno certamente prevalenti da affrontare ed intorno a sé, tra i suoi consiglieri potrà contare, PDL o no, se eletta, sia persone di grande esperienza politica e di governo come Storace e Buonasorte, sia nuovi arrivi nel mondo della politica, persone oneste e dal passato specchiato che La Destra ha ritenuto di candidare in nome del vero nuovo, in nome della pulizia e della correttezza che garantiranno, venendo veramente da quel popolo che andranno a rappresentare, che non ci saranno sperequazioni e che i problemi della gente saranno al primo posto nella loro opera di consiglieri.
La Destra intende portare più sociale in una regione dove fino ad oggi hanno imperato clientele ed affari.
Questi sono i motivi per i quali esorto gli elettori a non disertare le urne, a votare Renata Polverini e a dare il voto di lista a La Destra e scrivere accanto al simbolo uno dei nostri candidati.

Commenti

  1. Mmmm, scusa se mi permetto: la terapia Di Bella era una truffa bella e buona. Dopo tutto quello che ci hanno spillato sia Storace che la allora ministra della Sanita'(la Bindi), non fu molto pubblicizzato il fatto che salto' fuori che tutti quelli guariti con la somatostatina semplicemente non erano malati di cancro. La solita cazzata che fa leva sulla speculazione in questo genere di cose.
    Stammi bene

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  2. Scusami Helmer, non so dove prendi queste informazioni ma la terapia Di Bella è stata usata e viene tutt'ora usata su moltissismi pazienti oncologici.
    C'è una fondazione che porta avanti le ricerche.
    E la Somatostatina, che è la base della Di Bella, è oggi molto usata nella terapia conservativa sui malati oncologici.
    Non so di pazienti guariti con la Di Bella, ma ne conosco moltissimi che hanno avuto un miglioramento della qualità di vita e un prolungamento notevole dell'attesa di sopravvivenza proprio grazie alla Di Bella.
    Ne ho fatto anche esperienza diretta, non parlo per sentito dire.

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  3. Sempre sui famosi conti della sanità del Lazio che tanto imputano al sinistra a Storace, è al corte dei conti, non io e nemmeno Storace, a dire che il buco già c'era quando Storace lo ereditò da Badaloni, che Storace ristrutturò il debito correttamente ottenendo pure un risparmio di circa 120 milioni per le istituzioni.
    C'è poi da segnalare che, pur consegnando più o meno lo stesso debito a Marrazzo, nei suoi 5 anni Storace aprì 3 centri di eccellenza sanitaria ed altri 4 ospedali nel Lazio.
    Oltre a ristrutturarne e rimodernarne svariati altri.
    Storace ha certamente commesso errori, sicuramente gli è sfuggito il controllo su qualche assessore ma ha lavorato bene.
    Oggi, dopo 5 anni di giunta Marrazzo, ci sono meno soepdali, meno posti eltto, meno centri specializzati e meno punti di pronto soccorso, nel frattempo il buco è cresciuto ed è stato tamponato con 7 miliardi anticipati dallo stato ed un mutuo per altri due miliardi che i cittadini del lazio pagheranno per trenta anni.
    Ed il passivo della sanità nel lazio, nonostante tagli e tickets, è oggi ancora di 1,6 miliardi l'anno...

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