Il crocefisso in aula "oltraggia" il sentimento dei non cattolici...

Il crocifisso nelle scuole è parte tradizione, parte retaggio dei patti lateralensi e revisione del concordato.
Ovviamente i tempi cambiano e così cambia la sensibilità verso la religione ed il senso di laicità dello stato, quindi ci potrebbe stare se tale decisione fosse presa dalle legittime istituzioni nazionali e ratificata nella costituzione piuttosto che da un tribunale europeo, lo stesso che permette sofisticazioni e la libera vendita di aranciata fatta senza arance o del cioccolato senza cacao.
Singolare che questa vicenda sia stata iniziata da una signora danese la quale ha la croce sulla sua bandiera nazionale ma tant'è...
L'eliminazione del crocefisso dalle aule e per estensione da tutti gli uffici pubblici potrebbe essere un'ottima occasione per eliminare l'ora di religione, almeno nelle scuole statali, e sostituirla con una più utile storia delle religioni, e magari provare a ricominciare ad insegnare nelle scuole le radici della nostra cultura e tradizioni.
Non credo che un'europa che cancella la sua identità storica, le sue radici culturali, possa avere futuro.
Detto questo la preoccupazione per il futuro aumenta, infatti sembra che, giusto o non giusto, nel nome dell'integrazione si debba essere noi a fare un passo indietro adeguando la nostra cultura a quella degli ospiti; Attendo a breve che l'europa ci imponga in nome della integrazione di ammettere per legge la poligamia visto che alcune delle culture delle popolazioni immigrate in europa l'ammettono.
Come detto, posso essere d'accordo sul non imporre ai giovani studenti la visione "oltraggiosa" di un uomo in croce (che piaccia o non piaccia, giusto o sbagliato rappresenta il fondamento della cultura e della storia occidentale) ma a questo punto non mi stupirò quando l'europa ci imporrà di accettare pratiche come l'infibulazione perchè fanno parte delle culture "importate" da integrare.

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