Restare o tornare

Altri sei nostri ragazzi, uomini, hanno oggi perso la vita a seguito di un vile attentato del solito terrorista suicida.
Erano tutti di età compresa tra i 26 e i 37 anni i sei soldati italiani uccisi nell'attentato a Kabul. Tutti paracadutisti della Brigata Folgore, la stessa che tanti eroi, uomini, ha sacrificato nel nome della Patria e delal bandiera.
Colpisce, nello strazio del dolore dei familiari, dei commilitoni e di quasi tutta la nazione, il commento della moglie del sergente maggiore Roberto Valente: "Mio marito era un soldato paracadutista, sono orgogliosa di lui".
La Folgore è la leggendaria compagnia che resistette priva di mezzi e vettovagliamenti per giorni e giorni nel deserto di El Alamein all'attacco delle soverchianti forze anglo-americane, al punto che quando i pochi superstiti dovettero cedere i vincitori gli tributarono l'onore delle armi e radio Londra emise un comunicato che recitava: "Si sono arresi dopo aver resistito oltre ogni umano limite i soldati Italiani della Folgore...".
Folgore, una leggenda, una scuola di virtù militari e di vita che ancora continua a dare uomini capaci di immolarsi pur di compiere fino in fondo il loro dovere.
Il caporal maggiore Matteo Mureddu, Il sergente maggiore Roberto Valente, Il tenente Antonio Fortunato, Il caporal maggiore Davide Ricchiuto, Il caporal maggiore Giandomenico Pistonami e il caporal maggiore scelto Massimiliano Randino da oggi entrano nel mito di questo corpo d'elite e nella memoria degli Italiani.

Non c'è spazio adesso, nell'immediato del dolore dei familiari, dello sconcerto e nella rabbia dei commilitoni, per la retorica politica ma, dopo i funerali che, si spera saranno di stato, la politica rifletta seriamente e con coscienza rispetto ciò che sta accadendo in Afganistan.
Dopo anni di permanenza la situaizone è tutt'altro che stabilizzata e la democrazia in questo paese frammentato tra un miriade di tribù e signori della guerra, questo paese che basa la sua economia sul papavero da oppio, che ospita i terroristi di al qaeda, è ben lungi dall'essere pacificato.
Se il mandato dell'ONU è ancora valido, se ha ancora un senso restare lì, ci vengano a spiegare perchè, ci permettano di condividere le motivazioni per cui i nostri figli muoiono così lontani da casa e allora sia una decisione condivisa da tutti andarsene o restare.
Se si restasse, però, si diano ai nostri soldati, ai nostri ragazzi i mezzi per difendersi, per proteggersi, si prenda atto che "enduring freedom" non è più una missione di peacekeeping ma ormai è una missione di guerra aperta, si rafforzi il corpo di spedizione e si diano mezzi efficaci al posto delle deludenti "linci" oltre ad adeguate regole d'ingaggio.
Si spari, se si deve sparare, prima che avvenga l'aggressione diretta, perchè siamo stanchi di piangere i nostri soldati, i nostri ragazzi, siamo stanchi di sentire poi tutti i se ed i ma che avrebbero potuto essere, siamo stanchi di tutte le lacrime di coccodrillo di chi ha messo tanti e tali paletti per cui quei soldati, quei ragazzi, non possno difendersi efficacemente.
Sopratutto, ricordiamoci che sono soldati, rischiare la vita è il loro mestiere, non sacrificarla a causa di regole inappropriate che sono costretti a osservare.
onore alla Folgore, onore ai nostri soldati, i nostri ragazzi.

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